Vi è mai capitato che nel bel mezzo della notte, mentre state dormendo, vi svegliate ma non potete muovervi? Una sensazione davvero strana e piuttosto terrorizzante per chi la vive, si chiama paralisi del sonno.
Mi è capitato diverse volte di vivere questa esperienza – purtroppo – e posso assicurarvi che nessuno vorrebbe provarla. Vediamo di cosa si tratta e perché chi la vive una prima volta non sarebbe così entusiasta di riviverla di nuovo.
Paralisi del sonno, che cos’è
La paralisi del sonno – anche chiamata paralisi ipnagogica – è un disturbo del sonno che causa, prima di addormentarsi o prima di svegliarsi, un momento di transizione in cui la persona non è in grado di muoversi e nemmeno di parlare. Si verifica solitamente nella fase REM: i nostri occhi si muovono, siamo apparentemente svegli ma il corpo è immobile, i muscoli sono “paralizzati”. A volte succede però che il risveglio non coincida esattamente con la fase in cui i muscoli hanno ripreso il loro tono, per cui ci si ritrova coscienti ma incapaci di muoversi.
La paralisi del sonno è molto frequente soprattutto tra le persone più ansiose e chi vive momenti di particolare stress. Una categoria piuttosto colpita pare essere quella degli studenti. Consideriamo inoltre che molte delle persone che la vivono in realtà non ne conoscono l’esistenza e la identificano con un incubo.
Un incubo..da quasi svegli
Avendo vissuto diverse volte in prima persona la paralisi ipnagogica – l’ultima volta pochi giorni fa – posso confermare quanto riportano le informazioni che ho reperito online: la sensazione che si prova è davvero terrorizzante, non tanto perché si è svegli ma perché si è totalmente incapaci di muoversi.
Un’altra sensazione è quella che ci sia qualcuno nella stanza con noi, vicino a noi o magari in fondo al letto alle nostre gambe. Qualcuno le cui intenzioni non siano proprio delle migliori. Almeno questo è quello che si prova. Questo scatena la voglia di scappare, di tentare in tutti i modi di alzarsi o semplicemente di alzare il braccio per accendere la luce, ma purtroppo non è possibile. I muscoli sono letteralmente paralizzati.
Ci provi ma non ci riesci.
La durata della paralisi del sonno di solito è di pochi secondi anche se la percezione può essere invece molto più lunga. Un altra caratteristiche che sembra si associ a più casi analizzati di paralisi ipnagogica è quella della posizione: la persona infatti quasi sempre è in posizione supina, quindi sulla schiena.
Si tratta di vere e proprie allucinazioni. Sembra un incubo vero? Eppure è più reale di quanto si possa immaginare.
È stato anche girato un cortometraggio su questo disturbo del sonno pubblicato nel 2013 da Carla MacKinnon e James Mullighan dal titolo “Devil in The Room”: insomma, di buon auspicio.
Streghe, spiriti e leggende
Fin qui le informazioni che ti ho dato non devono averti tranquillizzato e probabilmente non migliorerà proseguendo la lettura ma ti darò qualche informazione su come affrontarla nel caso in cui ti succeda di trovartici in mezzo. Ma vediamo prima un paio di leggende sulla paralisi del sonno.
Un tempo queste esperienze erano rimandate all’intervento di demoni maligni, streghe o stregoni, che si avvicinavano alla persona accompagnati da spiriti maligni per immobilizzarla nel sonno. Insomma un mondo che si avvicinava parecchio a quello di Sunnydale.
Altre leggende invece raccontavano di una persona defunta che si appoggia sul nostro corpo supino durante la notte, provocando così il nostro risveglio ma l’incapacità di muoversi. Non male vero?
Esperienza personale
Ogni volta che mi capita questa strana e pseudo horror-esperienza devo dire che le sensazioni che provo sono quasi sempre le stesse: panico iniziale nel capire cosa sta succedendo, terrore nel sentire una presenza maligna vicina e voglia estrema di svegliarmi.
Una cosa che ho notato però con gli anni – oggi ne ho 30 e quando è iniziato tutto circa 17 – è che adesso quando mi capita di provare questa esperienza in realtà me ne rendo conto da subito, sono più conscia di quello che sta accadendo e invece di spaventarmi semplicemente attendo che sia finita.
L’ultima volta, proprio 4 giorni ero sdraiata nel divano a pancia in sù e mi sono addormentata poco dopo pranzo. Un sonnellino un po’ turbolento, di tanto in tanto mi svegliavo. A un certo punto eccolo arrivare! Prima la sensazione di essere sveglia, il tentativo fallimentare di muovere il braccio subito dopo quella della presenza maligna. Questa volta però mi sono rilassata mentalmente – per quanto possibile – rassegnandomi al fatto che di li a poco sarebbe finita e ho cercato di osservare dall’esterno la situazione. Il mio corpo ha iniziato a fluttuare nell’aria e poi giù, attraverso il muro per i 2 piani sotto di me. A quel punto mi sono svegliata. Dev’essere stata la botta col pavimento 🙂
Godetevi l’esperienza insomma, senza troppa paura, in fondo potrebbe essere solo uno spirito che vi osserva dal fondo del letto.
Fonti articolo: focus.it