Dopo essere tornata dalla mia vacanza estiva in Puglia non passava giorno in cui non ripensassi a quel gruppo di subacquei e a quanto mi intrigasse l’idea di provare. Se ti sei perso l’articolo eccolo qui.
Così la prima cosa che ho fatto è stata quella di contattare una ragazza della mia zona che aveva preso il brevetto qualche anno prima, e lo avevo scoperto da alcune foto che aveva pubblicato su Facebook.
Eravamo amiche su Facebook e condividevamo la passione per il Beach Tennis, ma non avevo mai fatto caso al fatto che praticasse anche questo hobby, forse perché non ci avevo mai pensato seriamente e non mi interessava prima di quel momento.
Grazie alle sue dritte sono riuscita a mettermi in contatto con il mio istruttore di immersioni subacquee.
L’appuntamento per la prova di immersione
Contattato Paolo, il mio istruttore, ci siamo dati appuntamento per fare la mia prima prova di immersione subacquea per il sabato mattina. Effettivamente il tempo era davvero bello, 27° e un sole che spaccava le pietre.
Mi ero svegliata con una certa ansia/eccitazione anche se lui mi aveva tranquillizzata al primo contatto telefonico dicendomi che mi avrebbe solo fatto provare l’erogatore e poco più.
Arrivata nel parcheggio in cui ci eravamo dati appuntamento incontro Paolo che mi porta in una spiaggetta a pochi minuti di distanza, dove ci aspettavano anche l’altro istruttore, sua moglie e una ragazza appena brevettata che avrebbe fatto una vera immersione con lui.
Terminata la preparazione dell’attrezzatura e indossata la muta da sub (mi sono sentita un attimo catapultata in baywatch) ci siamo diretti in mare, passando per la spiaggia.
Terminata la preparazione dell’attrezzatura e indossata la muta da sub (mi sono sentita un attimo catapultata in baywatch) ci siamo diretti in mare, passando per la spiaggia.
Qui ho iniziato a respirare sott’acqua con l’erogatore.
E’ stato pazzesco. So che probabilmente i sub professionisti che stanno leggendo questa mia esperienza potrebbero farsi una risata, ma credo anche che un po’ li riporterà alla loro prima lezione, se hanno davvero questa passione.
La mia prima nuotata con le pinne
Diciamocelo, è stata proprio la giornata delle prime volte.
In vacanza spesso ho fatto snoerkling con la maschera ma senza pinne. Mi buttavo dalla barca, nuotavo in superfice e di tanto in tanto scendevo fino dove riuscivo. Quindi nell’ansia di quella giornata mi chiedevo anche: riuscirò a nuotare con le pinne? Devo dire che non è stato semplice all’inizio considerando che non le avevo mai utilizzate, ma poi come in ogni cosa, facendo un po’ di pratica niente è impossibile.
Insomma, fatta una nuotata in acqua bassa, con qualche giravolta a causa del mare non proprio calmo (e della mia inesperienza con tutta quell’attrezzatura davvero pesante addosso) era passata un ora.
Esco dall’acqua, soddisfatta e in estasi per quell’emozionante momento, pensando: “Ok, io mi iscrivo!”, però non l’ho fatto.
Mi sono goduta il momento e per paura di prendere una decisione spinta dall’impeto del momento mi sono presa l’intero week end per pensarci.
Sapete già cosa ho deciso di fare.